Il Cortile dei Caduti o Portico Medico
Il Cortile dei Caduti (già Portico Medico o Cortile dei Medici e degli Artisti) appartiene, con quello adiacente di Volta (Portico Legale), al nucleo più antico dell’Università. Ludovico il Moro verso la fine del XV secolo dona all’Ateneo una casa appartenuta ad Azzone Visconti, adiacente all’Ospedale di San Matteo, che corrisponde verosimilmente all’area dei due citati cortili e che si conserva nei resti di tre finestre gotiche nel loggiato del lato sud del Cortile dei Caduti e nel perimetro del complesso architettonico.
Nel 1922 al centro del cortile viene inaugurato un maestoso monumento in ricordo degli studenti e professori dell’Università di Pavia caduti nella Ia guerra mondiale che da allora denomina tale spazio.
L’edificio è stato fatto oggetto di successive ristrutturazioni. Tra il 1661 e il 1671 l’architetto Giovanni Ambrogio Pessina, ingegnere camerale milanese, viene incaricato dal Governo ducale di intervenire su tali spazi, già compromessi dall’assedio del 1655, elaborando una serie di progetti volti anche a conferire una veste architettonica vicina al nuovo gusto barocco. I due cortili si caratterizzano per il duplice portico con colonne doriche binate, archi poligonali e balaustre con pilastrini in pietra nel loggiato del Portico Legale e con parapetti provvisori in legno in quello Medico.
Saranno i sovrani illuminati Maria Teresa d’Austria e, in seguito il figlio Giuseppe II, ad intervenire di persona per mettere a punto un piano di riforma e di rinnovamento dell’Università che si concretizza tra il 1771 e il 1773 con gli interventi degli architetti Giuseppe Piermarini (1734-1808) e del seguace Leopoldo Pollack (1751-1806), supervisionati da Carlo Firmian e dal primo ministro Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg.
Nel 1782-1783 vengono apportate alcune modifiche ai due cortili articolati su doppio loggiato: vengono sostituite le balaustre lignee del Portico Medico con quelle in pietra simili a quelle del Cortile Legale, trasformati i soffitti primitivi lignei piani a cassettoni in volte, gli archi poligonali dei loggiati in arrotondati, inoltre i due cortili, tenuti a prato vengono selciati con ciottoli di fiume e i portici pavimentati con lastre di beola. A partire dal 1790 per volere di Pollack, vengono murate sotto i portici dell’Ateneo le lapidi dei docenti e i ricordi marmorei provenienti dalle chiese soppresse.
Già a partire dal 1917 si inizia a parlare in città di un monumento ai Caduti pavesi, che si concretizzerà nel 1919, quando l’Università bandisce un concorso per un ricordo ai gloriosi professori e studenti pavesi caduti nella Grande Guerra.
Il 18 dicembre 1919 viene nominata la Commissione esaminatrice (composta dal rettore Luigi Zoja, dall’architetto Sebastiano Locati, dal pittore pavese Romeo Borgognoni, dal professor Pietro Vaccari e dagli studenti [Nerio] Schinelli, [Roberto] Casazza, [Carlo] Clivio e [Giovanni] Padoan, cui si aggiunge il 29 dicembre anche lo scultore milanese Bassano Danielli) per valutare e selezionare i bozzetti e per decidere dove posizionare la monumentale scultura.
Il 3 febbraio 1920 la Commissione artistica esaminatrice del concorso valuta i 16 lavori presentati da vari artisti, ne seleziona quattro: “Vittoria” di Gigi Supino, “Il Bacio della patria” di Oliviero Ercole Rinaldi, “Ars” di Umberto Pinzauti e “Sacrificio eroico” (in seguito denominato “L’Offerta”) di Alfonso Marabelli, bozzetto quest’ultimo che risulterà vincitore.
Nel 1920 viene aperta una sottoscrizione, lanciata all’Associazione Studenti Universitari Pavesi (A.S.U.P.) “Pro monumento studenti caduti”, che contempla molteplici altre iniziative: dall’allestimento di uno spettacolo teatrale di Sacha Guitry “Pasteur”’ (maggio 1920); alla commercializzazione di una cartolina riproducente il bozzetto dello scultore Marabelli, venduta presso la Tabaccheria Centrale (mercato coperto), la Pasticceria Demetrio e il Bar Internazionale; e ancora alla messa in scena al Teatro Fraschini della rivista “Zululand-Pavia” dello studente Cova (22 marzo 1922).
Il comitato lancia anche un appello alla cittadinanza e a tutte le città lombarde per poter raggiungere la cifra occorrente prima dell’inaugurazione del monumento, prevista per il 24 maggio.
Domenica 4 giugno 1922 Pavia consacra alla gloria i Caduti dell’Ateneo inaugurando nel Cortile dei Medici e degli Artisti il monumento agli studenti e ai professori caduti nella Grande Guerra, privo però della fascia bronzea.
Nel 1923 viene aperta una nuova sottoscrizione “pro-fascia di bronzo” rendendo possibile la sua realizzazione entro il 21 maggio 1925 in tempo per le solenni celebrazioni del Capitolare di Lotario presenziate da re Vittorio Emanuele III.