Le Aule

Le aule, come si evince dalle iconografie delle lastre tombali murate sotto i portici dell’Università, dovevano avere in origine un arredo semplice, costituito da una cattedra con leggio per il maestro, collocata sopra una pedana e dotata di una sorta di baldacchino, e da panche con schienale destinate agli studenti.

I soffitti erano a cassettoni lignei e i pavimenti verosimilmente in cotto, con l’eventuale sovrapposizione di assiti nelle aule terrene per contrastare l’umidità come asserisce Luisa Erba (Erba 2012)

Le pareti dei portici e delle aule erano affrescate con il tradizionale repertorio parietale policromo di tipo araldico – emblemi sforzeschi e sequenze di stemmi di docenti e rettori – diffuso tra XV e XVII secolo (analogo a quello dell’Archiginnasio di Bologna), andato perduto a partire dall’intervento al palazzo attuato tra il 1661 e il 1673 dall’architetto Giovanni Ambrogio Pessina e da successivi rifacimenti degli intonaci.

Un esempio viene offerto dal ricordo sepolcrale del giurista pavese Francesco Corti (1420-1495), murato nel portico orientale del Cortile Volta.

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Pellegrini del sapere

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