Il Museo di Archeologia e l’Ospedale San Matteo di Pavia
Il Museo di Archeologia del Sistema Museale d’Ateneo di Pavia, fondato nel 1820 da Pietro Vittorio Aldini, primo docente di Archeologia a Pavia, dopo aver conosciuto 2 precedenti sedi, fu allestito nel 1957 in un prezioso contenitore architettonico: la sala della crociera, sotto la cupola settecentesca dell’antico Ospedale San Matteo. Il Museo, nato con finalità didattiche e scientifiche, presenta reperti delle più importanti civiltà del bacino del Mediterraneo: egizi, greci, etruschi, romani e fu arricchito agli inizi del Novecento da una Gipsoteca.
La nuova sede fu una scelta del Rettore Plinio Fraccaro, docente di Storia antica, dopo che nel 1932 il San Matteo fu trasferito fuori città e nel 1951 l’Università ne acquisì il complesso. La cupola fu costruita a partire dal 1770, innestandola sulla crociera quattrocentesca dell’Ospedale, fondato nel 1449 per volontà del frate domenicano Domenico di Catalogna, con il supporto delle più ricche famiglie pavesi.
Il cavalier Francesco Sartirana, docente di Diritto dell’Università di Pavia, dal 1765 fu viceministro della Congregazione dell’Ospedale San Matteo e in quegli anni era anche presidente della Deputazione Interinale per la reggenza dell’Università. Il progetto da lui proposto per il rinnovamento dell’Ospedale San Matteo viene approvato dai delegati della Congregazione dell’Ospedale nella seduta del 12 luglio 1770. Il progetto è disegnato da 2 capimastri, Martinelli e Catenaccio, ma l’ideazione è del Sartirana. Il progetto prevede la creazione di una luminosa cupola all’incrocio dei bracci della crociera. All’interno della crociera si trovavano le ampie corsie che ospitavano gli ammalati, ma con la costruzione della cupola furono chiuse dai muri perimetrali che ne sorreggono il peso. Il 12 settembre 1770 si diede inizio ai lavori, dopo tutte le necessarie approvazioni, per “accrescere il lume e la ventilazione” dell’edificio. Nel 1774 il governo austriaco invia Giuseppe Piermarini a svolgere un sopralluogo sul cantiere dell’Ospedale. Il famoso architetto era in quel periodo presente a Pavia per seguire i lavori di rinnovamento dell’Ateneo. Piermarini approva il progetto, le spese sostenute e la ventilazione e il ricambio dell’aria che la cupola agevolava. Nell’aprile del 1779 il ministro plenipotenziario e governatore generale della Lombardia austriaca conte Carlo Giuseppe di Firmian, chiede di essere informato sulle opere eseguite. Dalla relazione che gli viene fornita risulta compiuta la “Cupola nel centro dello Spedale con ringhiera all’intorno a due ordini”. La cupola infatti è caratterizzata ancora oggi all’interno da una doppia balconata, funzionale all’esigenza di apertura delle finestre, protetta da balaustre lignee in stile barocchetto.
In Museo restano visibili 4 sezioni dell’antico e prezioso soffitto ligneo quattrocentesco decorato a tempera con busti di angeli.
Anna Letizia Magrassi Matricardi
Il Collegamento
Nome:
Museo di Archeologia – Università di Pavia
Dove:
Strada Nuova, 65 27100 Pavia PV