Il Cortile Sforzesco

Il cortile dell’ex Ospedale di San Matteo, disposto a sud-est, anticamente denominato “cortile grande delli preti e della famiglia” (che corrisponde all’attuale Sforzesco), ospitava intorno al perimetro alcuni ambienti: a ovest la camerata con i letti d’ospedale, a est gli spazi riservati “ai preti e alla famiglia” (refettorio, dispensa, etc.), la sacrestia e il campanile della chiesa che chiudeva a sud il chiostro, specularmente all’infermeria femminile.

La ecclesia nova, designata nuova in un documento del 1473 per distinguerla dalla vecchia annessa al priorato di San Matteo (trasformata nel Settecento in infermeria), verrà consacrata solennemente con l’attiguo chiostro solo nel 1513 e tale data può considerarsi conclusiva dell’intero complesso ospedaliero.

Questo cortile fu interessato dai lavori di rinnovamento dell’Università e dell’Ospedale, sovraintesi da Francesco Sartirana che nel 1770 interviene sul prospetto meridionale del nosocomio, tra i vari interventi la sostituzione nel 1773 delle esili colonne su un parapetto continuo in muratura (come quelle sopravvissute nei cortili delle Magnolie e Carraio) del cortile a sud-est, lo Sforzesco, con altre colonne doriche.

Un’altra modifica ha riguardato la loggetta quattrocentesca meridionale, che, per creare nuovi ambienti, venne inglobata nella parete muraria.